Un gruppo di esperti italiani ha eseguito una revisione della letteratura sull’impiego della immaginazione motoria nella riabilitazione da eseguire nelle persone con sclerosi multipla che hanno astenia. I risultati hanno indicato che, in base alle evidenze disponibili, l’immaginazione motoria è una tecnica di riabilitazione promettente per contrastare l’astenia e favorire il reinserimento nel lavoro.

L’immaginazione motoria, chiamata in inglese Motor Imagery, consiste nella simulazione mentale di un movimento volontario, che viene pensato e non eseguito. Per dare un’idea di un’immaginazione motoria provata da molti in terza persona si può pensare al modo in cui chi assiste a una prestazione sportiva o a uno spettacolo immagina di compiere le azioni dell’atleta o dell’artista. L’immaginazione motoria in prima persona è invece quella sopra accennata con la quale una persona “ripassa” mentalmente un movimento senza compierlo. Anche a questo proposito si può prendere come esempio l’ambito dello sport e, in particolare, l’atleta che, prima della prestazione, si concentra e pensa ai movimenti e ai passaggi che essa comporta. Ricerche specifiche hanno dimostrato che l’immaginazione motoria influenza la plasticità neuronale e per questo è utilizzata in neurologia per la riabilitazione. Agostini e colleghi hanno eseguito una revisione della letteratura per raccogliere evidenze sull’efficacia dell’immaginazione motoria nei protocolli di riabilitazione mirati a contrastare l’astenia della sclerosi multipla. Sono stati raccolti articoli pubblicati fino all’agosto 2020. Cinque di essi sono stati inseriti nella sintesi qualitativa. Due hanno  riguardato ricerche pilota di fattibilità e tre hanno riportato i risultati di studi clinici randomizzati e controllati di buona qualità, e con basso rischio di fattori confondenti, secondo un punteggio dedicato a questo tipo di analisi. Le evidenze raccolte hanno suggerito che l’immaginazione motoria, insieme ai segnali ritmici uditivi, può essere uno strumento di riabilitazione efficace per contrastare l’astenia. Si sono osservati effetti positivi sia sull’astenia percepita dalle funzioni cognitive, sia su quella psicologica. L’uso dei segnali ritmici uditivi può contribuire a ottimizzare i processi cognitivi dell’immaginazione motoria. Questa agisce come uno stimolo interno che viene amplificato e reso più intenso dagli stimoli esterni.

Le evidenze raccolte da Agostini e colleghi nella loro revisione della letteratura hanno confermato che l’immaginazione motoria è un approccio promettente per la riabilitazione dei malati di sclerosi multipla con astenia e ne può facilitare il ritorno al lavoro.                          

Source: Fondazione Serono SM